Progetto di caratterizzazione dell’area di Foce Bevano


Principali risultati

Il presente studio ha consentito di caratterizzare gli ambienti e le comunità acquatiche dell’area di foce del Torrente Bevano, compreso il tratto di mare antistante la zona SIC/ZPS, fino alla profondità di 8 m (1 miglio nautico, corrispondete a circa 2 km, dalla linea di costa), al fine di individuare e quantificare la presenza di specie d’interesse commerciale o protette e per valutare le possibili strategie di conservazione e valorizzazione delle aree di nursery.

I principali risultati conseguiti dallo studio sono:

  • L’analisi quantitativa dei popolamenti bentonici con la mappatura della distribuzione delle principali specie di interesse naturalistico e commerciale. In particolare è stata riscontrata una grande abbondanza di vongole comuni,  Chamelea gallina (Linnaeus 1758), nell'area marina antistante la foce del Torrente Bevano, nella fascia batimetrica dai 3 ai 6 m di profondità. Si tratta prevalentemente di individui di taglia ridotta, inferiore a quella commerciale. La presenza di vongola è generalmente associata a quella del polichete tubicolo Owenia fusiformis Delle Chiaje 1844. Assieme a queste specie, è altresì da segnalare la presenza di un'ulteriore bivalve edule, la tellina o arsella Donax trunculus Linnaeus 1758, insieme ad altre telline di minor interesse come Peronaea planata (Linnaeus, 1758) (= Tellina planata).
  • Nella laguna retrodunale, che si estende a nord della attuale foce del Torrente Bevano, sono stati ritrovati individui giovanili della vongola verace Ruditapes philippinarum (Adams & Reeve 1850) e del bivalve edule Cerastoderma glaucum (Bruguière 1789), conosciuto come cuore di laguna.
  • All'interno della porzione terminale dell'alveo fluviale, in corrispondenza dell'ultima ansa del Torrente Bevano e nei 500 m a monte, abbiamo riscontrato la presenza di letti di ostriche. Tali letti costituiscono “biocostruzioni” importanti sia per l’elevata diversità specifica dei popolamenti che ospitano, sia per il consolidamento dei fondali fangosi, costituendo quindi una barriera naturale contro i processi di erosione costiera. Questi popolamenti sono altresì ricchi di crostacei, policheti e altri molluschi che possono costituire risorsa alimentare per numerose specie ittiche, anche di interesse commerciale.
  • La composizione dei sedimenti rilevata, sia all'interno della porzione terminale del Torrente Bevano sia nell'area marina prospicente, risulta essere adatta per l'insediamento e la crescita dei molluschi bivalvi eduli sopra menzionati. In mare ritroviamo, infatti, una prima fascia di fondale assai ristretta, costituita da sabbie medie fino a 2 m di profondità in prossimità della foce del Torrente Bevano e nella porzione meridionale dell'area di studio. Procedendo verso il largo i sedimenti risultano costituiti prevalentemente da sabbie fini, fino alla profondità di 7,5 m, oltre la quale prevalgono sedimenti fangosi. Il tratto compreso fino alla batimetrica dei 7,5 m risulta pertanto quello più favorevole all’insediamento e riproduzione della vongola comune C. gallina e di tutte le specie che, in particolare nelle fasi giovanili, necessitano di un ambiente sedimentario con un discreto ricambio di acqua che garantisca una buona qualità ambientale. 

Date le caratteristiche ecologiche, commerciali e culturali dell'area analizzata, la tutela delle aree di nursery identificate, assieme alla definizione di piani di protezione e gestione, potranno avere una ricaduta positiva sulla piccola pesca e sulla pesca artigianale grazie all’effetto spillover di dispersione delle fasi giovanili dalla zona protetta alle aree adiacenti, in cui vengono svolte attività di prelievo. In particolare, i fondali marini antistanti all’area del SIC/ZPS, che si estende per oltre 7 km di litorale da nord a sud e per 1 miglio nautico da costa (ca. 2 km) raggiungendo circa 8 m di profondità, potrebbero rappresentare una zona di tutela dei popolamenti di riproduttori di vongola comune  C. gallina. Questa specie è in declino a causa dell'intenso sfruttamento della risorsa lungo le coste dell’Adriatico centro-settentrionale, e potrebbe trovare qui un polmone dove la salvaguardia dei popolamenti di riproduttori potrebbe promuovere la ricolonizzazione delle aree adiacenti, intensamente depauperate. Questa funzione sarebbe particolarmente rilevante stante la nuova normativa che in Italia, dal 2016, riduce la taglia minima commerciabile di C. gallina (da 25 mm a 22 mm di lunghezza), ponendo questa risorsa a rischio di depauperamento. La tutela di questo tratto di mare offrirebbe anche opportunità nei confronti degli enti di ricerca della Regione per studi e attività in campo volte a valorizzare le risorse naturali locali.

 

La tutela delle comunità acquatiche nel tratto terminale del Torrente Bevano può inoltre offrire riparo e costituire un'area di nursery per numerose specie tipiche delle acque di transizione e costiere che, sebbene non d’interesse commerciale, sono di grande valore naturalistico e importanti per le reti trofiche connesse anche con specie di interesse commerciale. Tali comunità sono, infatti, sempre più rare e minacciate dallo sviluppo costiero e dalle numerose attività antropiche presenti nella fascia litoranea.

 

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Cita questo report come:

 

Abbiati M, Ponti M, Mugnai F, Turicchia E, Rinaldi A, Modugno S, Ferrari CR, Mazziotti C, Benzi M, Martini P, Riccardi E (2019) Caratterizzazione dell’area di foce del Torrente Bevano e individuazione delle strategie di conservazione e valorizzazione delle aree di nursery per specie protette e d’interesse commerciale (Report progetto FLAG Regione Emilia-Romagna). Centro Interdipartimentale di Ricerca per le Scienze Ambientali, Università di Bologna, Ravenna, Italia. 78 pp. DOI: 10.5281/zenodo.4016598


Partecipanti al progetto FLAG Bevano 2019